Cosa significa acquistare un immobile ad uso investimento o a reddito?
Comprare un appartamento a reddito significa investire il proprio capitale nell’acquisto di un appartamento che è già a sua volta posto in locazione presso terzi e che dunque è stato messo “a reddito” ovvero fornisce un reddito derivante dal contratto di locazione stipulato.
Quindi comprare un appartamento ad uso investimento vuol dire, in senso più ampio del termine, acquistare un immobile che è già stato messo in affitto e che dunque produce una rendita mensile certa, un reddito per l’appunto.
Si tratta dunque di un investimento immobiliare a tutti gli effetti, anche piuttosto vantaggioso. Il reddito prodotto naturalmente dipende da una serie di fattori, quali ad esempio gli estremi del contratto di locazione, la durata e il canone mensile soprattutto, ma anche dalla tipologia di immobile: un appartamento o una villa produrranno naturalmente redditi differenti. Ecco perché, per fare un buon investimento, occorre scegliere con attenzione quale appartamento a reddito .
Scegliere con cura ed attenzione l’immobile a reddito che si intende acquistare è fondamentale. Ci sono infatti alcune caratteristiche che un buon immobile da mettere a reddito dovrebbe rispettare, al fine di garantire un ottimo investimento.
Quali sono queste caratteristiche?
La prima cosa da considerare è la posizione dell’immobile: meglio acquistare un appartamento a reddito in una zona centrale, magari ben servita dai mezzi di trasporto e vicino ai servizi essenziali, in modo da renderlo più appetibile per eventuali ricambi di locazione e per puntare ad una rendita più alta. Stesso discorso per le case da ristrutturare: se l’appartamento non è ancora stato messo a reddito, ma l’intenzione dell’investitore è quella, si può puntare anche su appartamenti da ristrutturare, magari approfittando dei vari incentivi fiscali, così da aumentare la rendita potenziale dell’immobile stesso.
Il nostro consiglio è comunque sempre quello di affidarsi alla propria agenzia immobiliare di fiducia che saprà valutare insieme a voi i pro e i contro dei vari immobili e consigliare sulla scelta migliore per l’acquisto di un appartamento a reddito.
Quando si ha l’intenzione di acquistare una seconda casa, la decisione più comune è quella di intestarla ai propri figli, in modo da risparmiare sulle tasse. Tale operazione però, come tutte le cose al mondo, ha un’altra faccia della medaglia che quasi nessuno prende in considerazione. Analizziamo nel dettaglio quali sono i vantaggi e i rischi, dell’intestare casa ai propri figli.
Casa intestata al figlio, i vantaggi fiscali
Il vantaggio più rilevante dell’intestare casa ai propri figli è dato dal risparmio fiscale. All’atto del rogito, le imposte da pagare sono scontate nel seguente modo:
Iva al 4% anziché al 10%, se l’immobile è acquistato direttamente dal costruttore
L’imposta del registro al 2% invece che al 9%, nel caso in cui si acquisti da un privato
Le imposte catastali ed ipotecarie vengono calcolate in misura percentuale -€50 ciascuna se si compra da privato, €200 se l’acquisto è effettuato in ditta – e si ottiene la possibilità di accedere a detrazioni fiscali sugli interessi passivi del mutuo
E ancora, se si intesta la casa al proprio figlio, questa non potrà essere pignorata dall’agente della riscossione, in caso di cartelle esattoriali non pagate. Questo mette al sicuro anche l’immobile intestato al genitore, visto il divieto stabilito dalla legge del pignoramento immobiliare, nel caso in cui il contribuente moroso sia intestatario della sola casa di residenza: ammesso che sia accatastata come civile, e non di lusso ( categorie catastali A/1 A/8 o A/9).
Intestare casa al figlio, i rischi
Adesso, passiamo ad analizzare quello che potrebbe essere il rischio che si corre, quando si decide di intestare casa al proprio figlio. Tale rischio, dipende principalmente dal rapporto genitore figlio, e s’identifica nello sfratto.
Il rischio, nel concreto non sussiste fino al raggiungimento della maggiore età in quanto, la legge prevede che, fino a quel momento, siano i genitori i titolari dell’usufrutto legale su ogni suo bene. Questi devono essere destinati a garantire l’istruzione e l’educazione dei figli, e a far fronte alle necessità familiari: i genitori non possono godere dei frutti per un loro singolo interesse.
Il diritto di usufrutto spetta su tutti i beni del figlio minore, ad eccezione di quelli:
Acquistati dal figlio con i proventi del proprio lavoro;
Donati al figlio al fine di intraprendere una carriera, un’arte o una professione;
Lasciati o donati con la condizione che i genitori, o uno di questi, non ne abbiano l’usufrutto;
Avuti dal figlio tramite eredità, legato o donazione, ed accettati contro la volontà dei genitori
I genitori, quindi, utilizzano la casa del figlio come se ne fossero i proprietari, ma senza poterne mutare la destinazione economica.
All’atto del raggiungimento della maggiore età i genitori perdono l’usufrutto, con il rischio che il figlio possa sfrattarli. Onde evitare tale conseguenza i genitori, all’atto della donazione, possono inserire all’interno di questa la clausola “della riserva di usufrutto“. In pratica, all’interno del contratto di donazione viene stabilito espressamente che, i genitori, potranno vivere all’interno dell’immobile per sempre.
Alla loro morte, il figlio intestatario potrà disporre dell’immobile come meglio crede. Tale clausola è utilizzabile, anche nel caso in cui il figlio in questione sia già maggiorenne.
Come vendere una casa intestata al proprio figlio
Quando un genitore decide di intestare la casa al proprio figlio, deve effettuare una donazione indiretta, ovvero, il venditore viene pagato dal genitore che poi dona la casa al proprio figlio, oppure, il genitore accredita la somma di denaro richiesta su un conto corrente intestato al proprio figlio, per poi concludere l’acquisto.
Nel caso in cui il figlio sia minorenne c’è bisogno dell’autorizzazione del giudice, che arriverà all’incirca entro due mesi. Se invece il figlio è maggiorenne, basterà che questi presenzi d’innanzi al notaio. Se e quando il genitore deciderà di vendere la casa dovrà, nel caso l’intestatario non abbia ancora raggiunto la maggiore età, richiedere una nuova autorizzazione al giudice.
All’atto della richiesta, bisognerà dimostrare che i soldi ricavati verranno utilizzati per il bene del minore: in caso contrario, l’autorizzazione verrà negata.
ZONA GAMBERALE
Nelle vicinanze del Parco Nazionale della Maiella c’è Gamberale un comune italiano di 297 abitanti. Gamberale è un caratteristico borgo medievale della provincia di Chieti. Questo caratteristico comune sorge fra gli speroni rocciosi del monte Sant'Antonio, in "alta montagna" nelle vicinanze delle famose località turistiche invernali di Roccaraso (25 km, 44 minuti d’auto) e Rivisondoli.
Gli appartamenti in vendita sono due nella stessa palazzina.
Il primo è posto al primo piano composto da cucina soggiorno con camino, due camere, bagno . Completamente arredata.
Il secondo appartamento è posto al secondo piano mansardato, composto da cucina soggiorno con camino, due camere, bagno e box auto. Completamente arredata.
Euro 75.000,00 classe energ g
La vendita di un immobile con riserva di proprietà rappresenta un metodo alternativo tramite il quale procedere alla compravendita della casa. Soluzione non molto conosciuta, questa costituisce un must nelle cessione aziendali. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Come funziona la vendita di un immobile con riserva di proprietà?
La vendita di un immobile con riserva di proprietà consiste in una formula di compravendita in base alla quale l’acquirente entra in possesso del bene all’atto della firma sul contratto, senza però poter godere del diritto di proprietà: questo resta nelle mani del venditore, fino a quando non sarà versata l’ultima rata del prezzo.
La vendita con riserva di proprietà viene utilizzata nei casi in cui l’acquirente, pur avendo la necessità di godere subito del bene acquistato, non abbia la possibilità di pagare integralmente il prezzo. In questo modo, il venditore perde la disponibilità materiale del bene restandone proprietario, e conservando la possibilità di poter chiedere la liberazione e restituzione materiale dell’immobile, in caso di inadempimenti da parte dell’acquirente.
A tal fine, il venditore dovrà ricorrere all’autorità giudiziaria dopodiché, dovrà restituire le rate riscosse, trattenendone una parte a titolo di risarcimento dei danni, oltre all’equo compenso dovuto per il “disturbo”.
Si diventa proprietari di casa sempre più tardi: le difficoltà economiche e l’impossibilità, per molte famiglie, di arrivare a fine mese erodono i risparmi in banca delle famiglie, rendendo impossibile effettuare un investimento all’inizio della propria carriera lavorativa. In una situazione del genere è verosimile riuscire ad acquistare casa solo quando si diventa genitori. Ed in quel momento, complice anche la necessità di ripararsi dai rischi del futuro, si ragiona su come intestare la casa al figlio di pochi anni.
Donare una casa a un figlio minorenne è sicuramente possibile e, oggi, necessario se si vuol tutelare il patrimonio familiare dagli imprevisti di attività commerciali. Atteso il sostanziale declino del fondo patrimoniale, non più considerabile uno strumento per mettere difendere la casa dai creditori (leggi Abolito di fatto il fondo patrimoniale), l’unico modo per mantenere la sostanziale disponibilità dell’immobile, senza risultarne intestatari, è la donazione a un familiare stretto. Questo consente di sottrarre il bene ai creditori e iniziare ad anticipare la divisione dei propri beni rispetto alla successiva eredità. Peraltro, anche la famiglia più unita fa i calcoli con il rischio di una possibile separazione dei coniugi: ed ecco perché i figli diventano l’unica alternativa valida. Vediamo dunque come intestare una casa a un figlio di pochi anni, quali sono gli adempimenti e le tasse da pagare.
Donazione e non vendita
La prima cosa da tenere in considerazione è che quando si vuol intestare una casa a un figlio di pochi anni l’unico atto che si può compiere è la donazione. Bocciata quindi la vendita: il minore, infatti, non ha capacità d’agire e non potrebbe acquistare neanche con il consenso del giudice tutelare.
La seconda cosa di cui prendere nota se si vuole intestare una casa a un figlio minorenne è che bisogna sempre prima chiedere l’autorizzazione in tribunale (volontaria giurisdizione: giudice tutelare). Non è possibile quindi andare direttamente dal notaio senza prima presentare l’istanza. Istanza però che viene di solito curata dallo stesso studio notarile.
Donare casa al figlio se ci sono fratelli
Se i figli sono più di uno, bisogna considerare che la donazione di tutti o di gran parte dei beni dei genitori a uno solo dei fratelli costituisce una violazione della cosiddetta «legittima» (la quota, cioè, riservata per legge agli eredi più stretti: figli, coniuge e genitori). Così, i fratelli estromessi dalla donazione, alla morte dei genitori, potranno fare causa al beneficiario e chiedergli la rispettiva parte.
L’autorizzazione del giudice per intestare casa al figlio minore
L’aspetto principale da ricordare se si vuol sapere come intestare una casa a un figlio di pochi anni è che bisogna prima chiedere l’autorizzazione al Tribunale, nella persona del Giudice tutelare il quale valuta se l’operazione è nell’interesse del minore. Si tratta di un procedimento agevole e veloce. Di norma non trascorre molto tempo dall’autorizzazione.
L’autorizzazione è necessaria anche se si procede con lo schema della donazione indiretta.
Le tasse da pagare per intestare casa al figlio
Come anticipato poc’anzi, le tasse sulla donazione si devono versare solo se si sceglie il primo dei tre schemi contrattuali, quello della donazione indiretta. È il caso di un padre che, avendo casa di proprietà, vuol donarla al figlio. Non ci sono tasse da pagare invece sulla donazione indiretta: per questa infatti si corrispondono solo le tasse all’atto dell’acquisto. Vediamo quali sono i due trattamenti fiscali.
La revoca dell’intestazione della casa al figlio
Chi intende intestare la casa al figlio deve farlo prima di maturare debiti. Difatti, se la donazione viene realizzata quando già si è contratta un’obbligazione – a prescindere dal fatto che si sia ancora in regola con i pagamenti o meno – il creditore potrebbe, nei cinque anni successivi, chiederne la revoca. Si tratta della cosiddetta azione revocatoria con la quale viene dichiarata inefficace la donazione e il creditore riesce a pignorare la casa donata. Perché l’azione revocatoria possa però essere accolta dal giudice è necessario che il creditore dimostri l’intento fraudolento del debitore: questo si presume quando il donante cede gran parte del suo patrimonio (anche se costituito da un solo bene), rendendosi così di fatto nullatenente ai creditori. Se, invece, il donante, nonostante l’intestazione della casa al figlio, dovesse continuare ad avere in proprietà altri beni o ricchezze (basterebbe anche un cospicuo conto corrente), la revocatoria non potrebbe essere accolta.
Se voglio vendere l’immobile intestato al figlio?
Una volta donato, il bene resta nella proprietà del minore e se i genitori decidono di rivenderlo dovranno chiedere di nuovo l’autorizzazione al giudice tutelare. In questo caso, il “placet” viene concesso meno facilmente di quello per la donazione, salvo dimostrare che la vendita è nell’interesse del figlio stesso. È il caso, ad esempio, dei genitori che intendono destinare il corrispettivo della vendita per pagare gli studi del bambino o un intervento chirurgico salvavita o, ancora, perché il prezzo viene investito in azioni o titoli.
Quando il figlio diventa maggiorenne
Ultimo dettaglio di non poco conto: una volta donato, un bene non può essere più chiesto indietro. Per cui, quando il figlio cresce e diventa maggiorenne non è tenuto a restituire al padre la casa che questi, a suo tempo, gli aveva regalato.
Nel caso di una persona nubile e senza figli, che voglia redigere testamento, non
deve obbligatoriamente prevedere una quota per i fratelli. Può disporre liberamente a favore di nipoti, figli dei fratelli, e associazioni benefiche.
La legge prevede che la legittima -ovverosia una quota dei beni che il testatore deve essere sempre lasciata a determinate categorie di soggetti :
1)spetti ai figli;
2)al coniuge o al componente dell’unione civile;
3)in mancanza di figli, agli ascendenti (genitori o nonni).
Solo chi rientra in queste una di queste 3 categorie è erede “legittimario” e può reclamare una quota dell’eredità (variabile a seconda del numero e della qualifica dei soggetti cui spetta) anche se il testamento dovesse disporre diversamente.
La “legittima” non spetta invece ai fratelli, alle sorelle o agli altri parenti (eredi legittimi ma non legittimari), che non potranno mai lamentarsi di un testamento che li lasci a bocca asciutta.
La persona nubile e senza figli( testatore) quindi, se non ha ascendenti, può liberamente disporre del proprio patrimonio con il testamento, dividendo i propri beni come meglio ritiene. Se invece vi sono genitori o nonni ancora in vita, egli dovrà premunirsi di lasciare loro una quota complessiva pari a 1/3 dei beni, potendo liberamente disporre della residua quota di 2/3.
Le festività natalizie si stanno avvicinando e tutti siamo presi dall’atmosfera magica che contraddistingue questo periodo dell’anno.
Piacevoli momenti con pranzi di famiglia, scambi di auguri e di regali da dedicare ai nostri cari. Perché le feste servono a questo, a lasciare da parte i pensieri che ogni giorno ci accompagnano, rimandando ogni progetto o iniziativa all’inizio del nuovo anno.
ESATTO?
Sì… Ma non del tutto….
Con questo articolo voglio, dimostrare a quelli che sostengono che durante le vacanze la gente non abbia voglia di pensare all’acquisto della casa e rimandare il tutto con la fatidica frase “dopo le feste”
Le festività potrebbero anche essere una buona occasione per velocizzare la vendita della tua casa! Se stai cercando di vendere casa non prenderti nessuna pausa natalizia e non rimandare tutto a dopo le feste, anzi approfitta del clima natalizio per cercare il tuo acquirente.
E’ sbagliato pensare che chi cerca casa rimanderà il suo progetto dopo la pausa natalizia e ti spiego il perché:
1)Chi ha la necessità e il serio proposito di trovare una nuova casa non fa pause. In questo momento sarà più facile trovare un acquirente davvero motivato, piuttosto che il classico curioso che gira per le case in vendita tanto per farsi un’idea (facendoti però perdere solo tempo). Per lui non è un’esigenza vera trovare casa, o almeno non lo è in tempi brevi… Quindi ora preferirà dedicarsi ad altre attività quali l’acquisto dei regali o le passeggiate per i mercatini di Natale.
2)Altro vantaggio è mostrare la tua casa con luci e addobbi da rendere tutto più magico e bello
I tuoi visitatori non potranno rimanere indifferenti.
Infine, abbiamo detto che le feste sono un’occasione di incontro per le famiglie; mostrare una casa nel periodo di Natale significa dare il tempo al tuo acquirente di confrontarsi, ragionarne e chiedere informazioni… Così da pensare in modo tranquillo, al di fuori della routine giornaliera, sulla seria opportunità di acquistare casa tua!
Magari un domani scoprirai che la scelta di acquistare la tua casa è stata presa il giorno della vigilia di natale proprio di fronte ad un bel primo a base di pesce!!
Cose sapere prima di acquistare un LOCALE COMMERCIALE da mettere a reddito, così puoi valutare se è un’operazione adatta alle tue aspettative.
Per iniziare ti anticipo che ci sono 2 tipologie di investimento nell’immobiliare da commercio:
• acquisto di un immobile già locato;
• acquisto di un immobile vuoto da locare.
Il primo punto da considerare per fare un buon acquisto con gli immobili è verificare che il locale abbia una posizione centrale. Questo perché nel centro delle città gli immobili difficilmente si svalutano e poi perché, trattandosi di un immobile per esercizio commerciale, il centro è la zona più frequentata da chi vuole fare ACQUISTI.
E acquisti non vuol dire solo comprare abiti, scarpe, accessori o regali. ACQUISTI vuol dire anche fermarsi a mangiare un gelato o una pizza al taglio o prendere una bibita tra una tappa e l’altra. Quindi di locali commerciali c’è una gran varietà: tu devi solo badare a quello più redditizio per te e per il tuo CONDUTTORE.
Prima però di buttarsi a capofitto sull’ investimento, bisogna stare attenti su un po’ di aspetti e consiglio di mantenere la calma e fare le opportune considerazioni prima di lanciarsi nell’acquisto.
Acquistare un locale commerciale già LOCATO
In base alla presenza o meno di un CONDUTTORE , ci sono delle fasi da seguire perché il tuo acquisto si trasformi in un investimento redditizio. Ti spiego, quello che ho imparato dalla mia attività di agente immobiliare.
Stai acquistando un locale e pure il suo CONDUTTORE:
• prendi tutte le notizie e informazioni possibili sulla storia commerciale del conduttore (se la sua attività ha avuto successo o ci sono stati momenti di crisi);
• richiedi una visura che attesti se è un cattivo o un buon pagatore;
Una volta avute queste informazioni e se non riscontri problemi, puoi andare in banca per chiedere un leasing, facendo leva sul fatto che il tuo conduttore è un ottimo pagatore. Questo aspetto ti permette, di pagare puntualmente alla banca la rata mensile e sarà un punto a tuo favore per ottenere la somma che chiedi.
Acquistare un locale commerciale non locato?
Acquista un locale commerciale solo se hai un inquilino possibile, cioè un’opzione di locazione.
Bisogna partire sempre da questa regola, perché se vuoi fare un ottimo acquisto il segreto è non avere mai locali sfitti. Quindi, se non c’è già un conduttore, cercalo prima di acquistare il locale:
• E’ opportuno fare un’opzione di acquisto con il proprietario per poi ti mettersi alla ricerca di chi può condurlo in locazione;
• trovato il conduttore, stipula con lui un contratto d’affitto a lungo termine,
perché con quello puoi fare leva presso l’istituto di credito per ottenere il leasing che ti serve per acquistare l’immobile. Ovviamente, per l’inquilino valgono le regole che ti ho esposto sopra, quindi prendi informazioni sul suo conto, sempre e innanzitutto.
Piccola nota sul leasing: chiedi sempre questa forma di finanziamento perché per i negozi emetti fattura.Quindi, se stai pensando di far fruttare i tuoi soldi nell’immobiliare commerciale, valuta sempre bene tutte le opzioni. Se ogni cosa è a posto, compra e fai il tuo investimento!
Per informazioni o consulenze di compravendita scrivimi senza impegno : Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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Prequalifica dell’acquirente e del venditore….
Un uomo decide di entrare in agenzia immobiliare per farsi un’idea di cosa comprare una volta che avrà venduto la casa dove abita attualmente e, dopo essersi presentato al gentile operatore che lo ha ricevuto ecco cosa si sente rispondere: _ Mi spiace Signore, non effettuiamo visite ai nostri immobili in vendita se non quando i potenziali compratori sono nella condizione di poter effettuare l’eventuale acquisto. Lei deve ancora vendere quindi.. Ci troverà disponibili per aiutarLa in questa prima operazione poi SUCCESSIVAMENTE cercheremo con la massima cura la Sua nuova abitazione.
L’uomo, basito e indignato, esce da quel bell’ufficio elegantemente arredato, saluta seccamente quello PSEUDO-AGENTE IMMOBILIARE e si ripromette di non tornare mai più.
Ma si è davvero comportato male l’ agente immobiliare?
Vediamo quali sono i motivi per i quali è stato negato il servizio anche in tempi “di crisi” come questi.
Devi ancora vendere ma vuoi farti un’idea di cosa c’è in giro che potrebbe, eventualmente, andare bene, per te e la tua famiglia una volta che avrai venduto. In questi casi il buon professionista opera una selezione attenta, tramite l’intervista che ti fa, e accompagna a visitare gli immobili solo chi è pronto veramente all’acquisto. Non lo fa perchè non vuole perdere tempo ma perchè ogni volta che i proprietari degli immobili in vendita lo ricevono, si aspettano che i potenziali acquirenti abbiano i requisiti elementari per poter comprare e cioè: mutuabilità verificata, nessun immobile da dover prima vendere e budget compatibile con la richiesta economica. Ma sii sincero.. Non piacerebbe anche a te far vedere la tua casa in vendita a persone con queste caratteristiche?
Quindi: un rifiuto a farti vedere case se non sei pronto DEVE essere un buon parametro per farti scegliere proprio quell’agenzia immobiliare per la vendita di casa tua.
Un altro aspetto che non è da sottovalutare riguarda il tuo benessere psicofisico e la tua lucidità nella futura scelta che dovrai operare.
Metti il caso che l’agente immobiliare decida di farti vedere quella che è proprio la casa dei tuoi sogni.. Tu e la tua famiglia ve ne innamorate perdutamente per poi accorgervi che non hai fatto in tempo a vendere il tuo immobile e quella reggia è stata già collocata qualche giorno prima del momento in cui tu avresti fatto l’offerta. Ti posso assicurare che la cosa la vivresti malissimo e, anche inconsciamente, saresti portato a cercare il clone del bene perduto .
L’intermediario di immobili ha sempre due clienti: chi compra e chi vende e si può evincere la sua serietà professionale anche da questo comportamento.
Ci avevi mai pensato?
Con questo intendo dirvi di approfondire le motivazioni per le quali, a volte, gli agenti immobiliari dicono di no o non ti richiamano , sia nel caso in cui si cerchi casa sia nel caso in cui si voglia vendere una consistenza immobiliare.
Mi piace pensare che se le professionalità vengono sfruttate al meglio del loro potenziale, la soddisfazione dell’utente finale sia garantita. Vorrei quindi contribuire a fare avvicinare i due mondi, dei clienti e degli agenti immobiliari, per raggiungere efficacemente l’obiettivo comune.
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servizio di consulenza sulle questioni
legali, sui documenti necessari alla compravendita
e conosce il mercato immobiliare
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valutare il tuo immobile e a trovare
il giusto prezzo di mercato, con consigli utili
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alla tua casa, tuoi potenziali acquirenti
Un agente Immobiliare rende la ricerca o la vendita della tua casa meno stressante facendoti
risparmiare tempo, che puoi dedicare ad altre cose
Soprattutto quando l’appartamento è piccolo, per avere una camera in più, spesso si decide di unire in un unico ambiente cucina e soggiorno. Non si tratta più, come in passato, di una opzione penalizzante dal punto di vista dell'estetica. Anzi, la tendenza attuale è proprio quella di optare per la cucina a vista sul soggiorno, anche quando lo spazio per separarli ci sarebbe.
Cucine e soggiorno insieme: avere un solo ambiente per ricevere gli amici ,cucinare, pranzare e rilassarsi è una soluzione sempre più frequente, anche dove le stanze sono molto ampie. Quindi non sempre si tratta di una scelta obbligata, dettata dalla necessità di guadagnare spazio, ma spesso è invece la risposta al desiderio di vivere la casa più liberamente, secondo stili di vita contemporanei.
Prima di tutto le dimensioni necessarie
Per poter avere un soggiorno che comprenda anche l’angolo cottura si deve disporre di almeno 14 mq. Data la doppia funzione che la cucina-soggiorno deve soddisfare, e di conseguenza le dimensioni totali della composizione, è meglio valutare con attenzione l’impatto visivo dell’arredo nel suo insieme. Un tutto legno potrebbe essere eccessivo: meglio “alleggerirlo” con elementi bianchi o anche colorati in laccato, vetro o nei più economici nobilitato e laminato. A seconda del gusto personale e dalle possibilità economiche.
Per quanto riguarda la scelta del pavimento, la moda del momento privilegia l’effetto di continuità tra soggiorno e cucina. I materiali più utilizzati sono parquet o resine. A parete, lo spazio vicino a lavello e fuochi deve essere protetto da acqua, calore, condensa. Due le soluzioni possibili: alzate o boiserie in laminato, acciaio, vetro; oppure piastrelle, smalto per cucine, resine.
Per concludere affidati ad un buon architetto,che ascolterà le tue esigenze, analizzerà le tue idee, gusti, indecisioni, capirà quali sono i tuoi bisogni facendo coincidere l’esigenze dell’intera famiglia.
Come scegliere una casa al mare da acquistare
Comprare una casa al mare: conviene ancora?
In un momento in cui l’Italia non è ancora uscita dal cambiamento del settore immobiliare e anche l’acquisto dell’abitazione principale è un obiettivo difficile per molte famiglie, ci si chiede se abbia ancora senso investire i propri risparmi nell’acquisto di una seconda casa al mare.
La risposta è affermativa, ma con le giuste cautele.
Investire “nel mattone” rimane sempre una forma di risparmio sicura. Soprattutto oggi, dove le banche possono effettuare il prelievo forzoso dei risparmi dei correntisti in caso di difficoltà, lasciare i soldi in deposito è quanto mai poco tranquillo.
L’acquisto di una seconda casa rappresenta invece l’investimento di maggior sicurezza.
Il mercato immobiliare delle case per vacanze consente oggi di affittare questi immobili con formule semplici e per brevi periodi, ad esempio a settimana o per week end, per cui la proprietà garantisce un ritorno economico continuo nel tempo.
In ogni caso, anche l’acquisto per sé e per la famiglia resta sempre un buon investimento, se fatto in una località in cui sono presenti attrezzature in grado di rendere piacevole la vacanza e servizi che possano sostituire in maniera funzionale quelli a cui si è abituati in città.
Ma qual è oggi la tipologia di casa al mare più richiesta?
Secondo una statistica “Gli italiani cercano soprattutto bilocali e trilocali (già rinnovati e arredati modernamente) vicino al mare o alla zona pedonale. Danno molta importanza alla presenza di una terrazza o di un giardino, per vivere la vacanza all’aperto.”
Cosa valutare nell’acquisto di una casa al mare?
Al di là degli aspetti positivi che comporta l’acquisto di un immobile al mare, la scelta va fatta senza fretta e ponderando attentamente ogni elemento, visto che comporterà un impegno economico di non poco conto.
“Occorre valutare il tipo di casa, non solo in base alle proprie esigenze personali, ma anche pensando alla eventualità di affittarla.” –
E sulla base di queste considerazioni, vi suggeriamo di scegliere un edificio moderno e indicato i must da cui non si può prescindere:
· presenza dell’impianto di riscaldamento
· parcheggio
· vicinanza alla spiaggia
· funzionale distribuzione interna.
Quest’ultimo aspetto, frutto di un’attenta progettazione, è fondamentale per far sì che anche in un appartamento di dimensioni ridotte gli spazi consentano di sfruttare al meglio ogni centimetro.
E’venuto il momento di comprare casa... o di ristrutturare la tua attuale abitazione, il tuo negozio, il tuo ufficio.. hai le idee chiare... chi meglio di te potrebbe sapere quale risultato vuoi ottenere?
Sei sicuro di sapere come raggiungere il tuo obiettivo?
I lavori sono opere complesse, che coinvolgono molti aspetti anche quando sono di modesta entità. A volte, potrà sembrarti di esserti imbarcato su una nave che pare non attracca mai in porto...! Ma il comandante viaggia più tranquillo quando c'è un timoniere che conosce la rotta “L’ARCHITETTO”.
L'architetto è la persona di fiducia, grazie ai suoi studi e alla sua esperienza , riesce a trasformare le tue idee in un progetto che soddisfi le tue esigenze, tenendo presente i limiti imposti dalle normative, dal budget e dalla fattibilità tecnica.
L'architetto, non è un venditore, il suo unico interesse è consigliarti i prodotti a suo parere validi per te.
Potrai scoprire, magari, che il pavimento che adoravi in quella rivista non fa al caso tuo, perché troppo delicato da mettere in cucina oppure tra le due camere c'è la possibilità di ricavare un ambiente studio.
Inoltre avere un buon progetto permette di risparmiare tempo e denaro, perché riduce al minimo la presenza di imprevisti.
Per concludere un buon architetto, ascolta le tue esigenze, analizza le tue idee, gusti, indecisioni, capisce quali sono i tuoi bisogni facendo coincidere l’esigenze dell’intera famiglia.
Noi di PERONECASA siamo supportati da ottimi professionisti pronti a realizzare nel migliore dei modi la vostra idea casa.
In base alle numerose esperienze vissute in prima persona nella mia professione, vediamo insieme com’è possibile fare riferimento ai cinque sensi al fine di presentare al meglio un immobile senza aspettare che si svaluti.
GUSTO: Hai un appuntamento di visita per la tua CASA? Rendila bella!
A tutti piace il BELLO, tutti abbiamo un GUSTO e siamo attratti da ciò che si presenta bene, soprattutto al primo incontro. Ecco perchè è importante “rendere attraente la propria casa”, sia prima di scattare delle foto ma soprattutto prima di un appuntamento di visita con un potenziale acquirente. Fai indossare alla Tua casa il “suo vestito migliore” e rendila perfetta sin dal primo appuntamento. Anzi, rendila impeccabile!
OLFATTO: Elimina i cattivi odori e fai pulizia!
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Dopo aver visitato più volte la casa che vi piace, dopo averla trovata di vostro gradimento, è opportuno “bloccare” l’acquisto della casa mediante la firma, di una “proposta irrevocabile d’acquisto”
Con la proposta irrevocabile di acquisto si inizia quindi una vera e propria trattativa, proponendo appunto (mediante l’agente immobiliare e sottoscrivendo la proposta stessa) un prezzo alla parte venditrice la quale può accettare o rifiutare.
Con la firma per accettazione della proposta di acquisto da parte della parte venditrice e con la presa visione dell’accettazione del proponente, quest’ultima diviene vincolante , il venditore si impegna alla vendita e l’acquirente si impegna all’acquisto, versando anche una somma a titolo di caparra.
La proposta di acquisto accettata e controfirmata dalle parti contraenti produce effetti giuridici analoghi a quelli di un contratto preliminare.
La proposta di acquisto deve essere ben fatta e prevedere da subito tutto quanto andremo a pattuire, chiedere ed offrire in maniera dettagliata poichè, con la presa visione da parte del Proponente dell’accettazione della parte venditrice, la proposta comporta la conclusione di un VALIDO ED EFFICACE CONTRATTO e l’assunzione di tutte le conseguenti obbligazioni.
Un buon agente immobiliare dovrà ben informarvi dettagliatamente sulle garanzie da chiedere e quelle da offrire. Infine nella proposta di acquisto è assolutamente indispensabile inserire, oltre al prezzo definitivo ed alle modalità di pagamento, i tempi per le integrazioni del pagamento stesso e quelli per perfezionare l’acquisto con l’atto notarile definitivo di trasferimento.
Devi mettere in vendita la Tua casa e non sai se provare con il classico “Fai da te” oppure affidarti ad un Professionista Immobiliare? Questo articolo potrà chiarirti le idee.
Ne sono certo, prima di mettere la casa in vendita ti sarai posto domande come queste: Chi potrebbe essere interessato? Come faccio a stabilire il prezzo di richiesta? Devo affidarmi alla stima di un professionista oppure posso chiedere un prezzo rapportato ai metri quadrati dell’immobile? Quanto tempo ci vorrà per vendere? Quali spese ci sono per la vendita? Una volta trovato un potenziale acquirente a chi dovrò poi affidarmi per firmare un compromesso? Come funziona la caparra? Se sceglierò un’agenzia immobiliare, quanto mi costerà la provvigione? Inoltre ci saranno altre spese? La mia casa è in regola con tutti i documenti per poter esser venduta?
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Cose sapere prima di acquistare un LOCALE COMMERCIALE da mettere a reddito, così puoi valutare se è un’operazione adatta alle tue aspettative.
Per iniziare ti anticipo che ci sono 2 tipologie di investimento nell’immobiliare da commercio:
• acquisto di un immobile già locato;
• acquisto di un immobile vuoto da locare.
Il primo punto da considerare per fare un buon acquisto con gli immobili è verificare che il locale abbia una posizione centrale. Questo perché nel centro delle città gli immobili difficilmente si svalutano e poi perché, trattandosi di un immobile per esercizio commerciale, il centro è la zona più frequentata da chi vuole fare ACQUISTI.
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Nasco professionalmente come Agente immobiliare, divenuto nel corso del tempo anche imprenditore nel settore dei servizi immobiliari
Le mie principali specializzazioni sono:
consulente immobiliare
- negoziazione
- valutazioni immobiliari
- analisi operazioni immobiliari
- promozione di iniziative di sviluppo immobiliare
Ho iniziato il mio percorso professionale nel 1997, in un'agenzia immobiliare in provincia di Napoli, seguito da un ottimo professionista , e che ricordo con grande stima. La mia natura, profondamente curiosa, mi ha condotto in molti luoghi, permettendomi di vivere esperienze diverse nel settore immobiliare.
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1) Prima trovi un acquirente per casa tua e poi cerchi la nuova casa;
2) Prima trovi casa nuova e poi trovi a chi vendere la tua;
La differenza sembra sottile ma…vediamo insieme le differenze:
-Prima trovi l’acquirente per casa mia e poi cerchi la nuova casa.
Tradotto significa che prima metterai in vendita la tua casa, troverai un potenziale acquirente, sottoscriverai un preliminare di compravendita e nelle tempistiche che avrete concordato effettuerai il passaggio di proprietà, dal momento in cui avrai stipulato il preliminare di compravendita dovrai cercare e trovare la nuova casa.
+ Vendi con calma e senza “stress”
– Potresti trovare la casa dei tuoi sogni e non poterla acquistare finché non vendi (e quindi potrebbe venir venduta ad altri)
– Se vendi e non trovi in fretta rischi di rimanere senza casa, con tutte le seccature che ne conseguono (doppio trasloco, costi di un affitto temporaneo, etc.)
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Perché dietro alla vendita di un immobile c’è l’aspetto TECNICO, LEGALE, FISCALE, ECONOMICO, COMMERCIALE e anche PSICOLOGICO.
Per l’aspetto TECNICO occorre assicurarsi che l’immobile sia a posto sia dal punto di vista urbanistico-edilizio, impiantistico, certificazioni….
Per l’aspetto LEGALE occorre verificare che l’immobile sia vendibile e quindi acquistabile, mettere per iscritto accordi verbali in forma giuridica accettata, adempiere agli obblighi previsti per legge…
Per l’aspetto FISCALE foccorre conoscere quali siano le spese da sostenere in caso di vendita e di acquisto, conoscere tutte le modalità possibili e le tempistiche più idonee per compiere la compravendita al fine di risparmiare il denaro…
Veniamo all’aspetto ECONOMICO che tanto piace al venditore e meno all’acquirente: siamo convinti che stiamo vendendo l’immobile ad un prezzo coerente con il mercato? Lo stiamo vendendo a poco o lo stiamo comprando ad un prezzo troppo elevato?
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Se stai cercando o vendendo casa potrebbe essere accaduto di avere a che fare senza saperlo con personaggi che si spacciano per AGENTI IMMOBILIARI ma non hanno titolo per esercitare la professione e non sono garantiti per la loro responsabilità civile nel caso in cui ti arrechino un danno, svolgendo questo lavoro in modo illegale.
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Sembra banale, ma non è così. I venditori poco esperti credono erroneamente che il proprio immobile vada bene per chiunque e poi si sorprendono che a distanza di molto tempo resti ancora invenduto. Per vendere la tua casa, devi partire dalla considerazione che solo un target definito di persone è interessato ad acquistare la tua casa. Come individuarlo? Proprio sulla base delle sue caratteristiche: metratura, ubicazione, contesto, dotazione di servizi etc.
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Comprare casa all’ultimo piano ha tanti vantaggi legati soprattutto alle comodità che questo piano offre . Solitamente un appartamento all’ultimo piano, soprattutto se parliamo di un attico, è molto luminoso e offre una vista panoramica molto piacevole,se si ha un terrazzo, solitamente si ha anche un panorama mozzafiato.
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Perchè scegliere la cedolare secca?
Chi affitta un casa, si pone infatti questa domanda: conviene scegliere il regime ordinario di tassazione sulla locazione, oppure é meglio optare per il regime in cedolare secca? Quando conviene la cedolare secca sulla locazione?
In primis chiariamo le differenze: con il regime di tassazione ordinaria, il proprietario “locatore”dell’immobile dato in locazione, dovrà pagare :
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L'eredità è un patrimonio che, al momento della morte di chi lo possiede, passa giuridicamente ad un altro soggetto. Le questioni ereditarie sono sempre delle situazioni molto spinose che spesso finiscono con il creare conflitti all'interno delle famiglie soprattutto quando il soggetto, mentre era in vita, non ha deciso come ripartire il proprio patrimonio ma ha lasciato un testamento. Si incontrano anche delle difficoltà quando la persona che lascia la successione, prima di morire, ha effettuato delle donazioni. In questa guida possiamo capire come fare a lasciare un'eredità a chi si desidera.
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Una giornata a spasso per il quartiere di Sant’Antonio
Vivere a Sant’Antonio significa non doversi necessariamente spostare, ma avere a portata di mano tutto ciò che serve.
Ci si sveglia al mattino e si può gustare un ottimo caffè e, perché no, cappuccino e cornetto o dolci della tradizione tipica partenopea al Bar Pasticceria Aurilia, dove si trova qualità e ospitalità, così come al Bar Messico Caffè Chantal, e ancora alla Pasticceria Panariello o alla Pasticceria Palomba: in quanto a bar e pasticcerie la scelta è veramente ampia.
E la “dolce sosta” si può effettuare in tutta tranquillità perché, sebbene a Torre del Greco ci siano problemi di parcheggio, a Sant’Antonio ci sono ben due aree di sosta gratuita: quella nei pressi del quartiere San Gennariello e quella adiacente alla villa Comunale Salvo D’Acquisto.
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Siti storici e culturali, proliferare di attività commerciali, servizi efficienti e processo di modernizzazione. Il quartiere di Sant’Antonio è come una città nella città: è il più popoloso di Torre del Greco e ha tutto ciò che serve per il benessere delle famiglie, dei giovani, degli anziani e dei bambini.
Vivere a Sant’Antonio è come vivere al centro: negli anni, infatti, il quartiere sta diventando il secondo nucleo nevralgico della città
Due le chiese: la centrale parrocchia di Sant’Antonio di Padova che dà il nome alla zona, fondata per volere di un frate francescano nella prima metà dell’800 e la chiesa di Sant’Antonio Abate nei pressi di vico San Vito.
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l mio consiglio è quello di scegliervi un buon agente immobiliare, uno di quelli che non ha fretta di farvi vedere case in giro e che ha la pazienza di ascoltare accuratamente le vostre esigenze. Chiedete al vostro consulente immobiliare di fiducia un appuntamento presso il suo ufficio e, con calma e tranquillità, cercate di descrivergli al meglio la casa che avete in testa, i vostri bisogni, quelli della vostra famiglia e ogni tipo di esigenza legata all’acquisto.
Rispondi a queste tre semplici domande
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Qualunque proprietario di immobile che decida di affidarsi ad un agente immobiliare è solito trovarsi davanti al dilemma se conferire all’agenzia un incarico in esclusiva, uno in non esclusiva ovvero un semplice incarico verbale.
La differenza tra le tre diverse fattispecie è abbastanza intuitiva: l’incarico in esclusiva comporta che l’agenzia incaricata della vendita sia l’unica autorizzata a poter commercializzare l’immobile ed a svolgere le relative trattative con i potenziali clienti interessati all’acquisto. In tal caso, il proprietario non può promuovere autonomamente la vendita del suo immobile né può richiedere l’intervento di altre agenzie immobiliari; l’incarico in non esclusiva, invece, comporta per l’agenzia immobiliare la specifica previsione della contemporanea azione di vendita oltre che del proprietario anche di altre agenzie immobiliari del tutto indipendenti le une dalle altre; l’incarico verbale, infine, prevede un semplice accordo a voce e, pertanto, può prevedere tutto ed il contrario di tutto.
Dal punto di vista del proprietario di un immobile, di solito si crede che i tre diversi tipi di incarichi abbiano i seguenti effetti:
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Non fare come la maggior parte dei proprietari di casa che pensano che metterla in vendita prima della pausa estiva sia una perdita di tempo.
Proprio perchè la maggior parte delle persone pensa questo, il miglior momento per mettere in vendita la tua casa è adesso!
E' vero che in questo periodo c'è un crollo esponenziale delle nuove richieste di acquisto, ma è anche vero che vengono messe in vendita meno case!
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Devi sapere che vendere casa non è un'impresa impossibile, ma comunque devi farlo con criterio, se vorrai venderla in poco tempo, evitando di commettere degli errori che si possono benissimo evitare. In questa guida, passo dopo passo, provvederò ad illustrarti le 10 cose da non fare per vendere casa velocemente.
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"La casa ci piace, la chiameremo". La frase si ripete molte volte nelle case in vendita e a volte il venditore, sia un privato che un agente, si fanno illusioni. Ignacio castillo, presidente della associazione di esperti immobiliari, dà alcuni consigli per capire se le persone che vedono la nostra casa sono davvero interessati o è solamente l'ennesima visita a vuoto
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Disfarsi di una casa rapidamente non è impossibile, si tratta solo di non fare errori. Vi presentiamo le 10 cose da non fare per vendere casa velocemente, secondo i maggiori esperti del settore intervistari da el pais
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Capita molto spesso, specialmente in questo periodo, di sentire persone esasperate poiché non riescono a vendere casa; la colpa ovviamente viene attribuita alla crisi, si dubita delle capacità dell’agente immobiliare e via discorrendo. In realtà, riflettendo, è abbastanza ovvio rendersi conto che il problema non è “non riesco a vender casa” ma piuttosto “non riesco a vender casa al prezzo che voglio”! Una piccola differenza che però è cruciale: immagina di avere un immobile stimato 100 mila € e di metterlo in vendita a 50 mila: crisi o non crisi riuscirai a vendere. Questo cosa significa? Significa che se non si vende, il problema di fondo è SEMPRE il prezzo, SEMPRE!
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